sabato 29 dicembre 2007

A BENAZIR BHUTTO


Pensavano che ammazzarla servisse ad impedire la costituzione di una democrazia...Beh..Sicuramente lei non sarà candidata alle prossime elezioni...

Sparata mentre salutava il suo popolo dal tettuccio di quell'auto blindata...Non si spaventava di niente la nostra donna??? Un motociclista l'ha uccisa...Se ne è andata con le proprie speranze e i propri sogni di vedere un Pakistan più libero...E poi il motociclista si è fatto esplodere tra la gente, come a voler espiare la propria colpa di avere ucciso una donna, in nome di non so quale dio... Benazir Bhutto, una donna che si è spinta fino alla morte per esprimere le proprie idee, la propria voglia di far emergere uno stato, di trarlo fuori dalla dittatura militare, di poterlo fondare sulla democrazia, di scacciare il fanatismo musulmano su impronta di uno stato laico.

La sua voce aveva grande eco, la gente stava ad ascoltarla e serbava speranze, una sete di riscatto, la voglia di liberarsi da decisioni altrui e di poter scegliere...Il tg ci mostra volti di gente che piange per la sua morte...

Pensavano di far tacere le sue parole, di mettere fine al sogno democratico...Tuttavia ci sono parole che creano solchi in menti fertili che sanno recepirle..e non credo basti una morte per frenare una consapevolezza che poco a poco si fa spazio tra il popolo: la voglia di libertà...

giovedì 27 dicembre 2007

TI AVEVO PERSO, MIO BLOG

Clicca qui, clicca lì, la mia pagina blog non appariva...Era scomparso questo misero blog, inglobato dal surplus di notizie vaganti in internet. Ho pensato che non ci fosse più, che me lo avessero cancellato, che il fatto di non scriverlo da tanto tempo me lo avesse fatto perdere nell'immenso universo della rete...(sono ignorante in materia...)
Ultimamente tralasciavo questo blog, i miei pensieri li tengo per me, sto diventando gelosa del mio stesso pensare o non vedo l'utilità el pensiero pubblico, tanto più se il mio blog non viene letto, o commentato (nel caso ci fosse qualcuno che lo leggesse)...
Eppure in questo marasma di pensieri, un piccolo brivido mi ha scossa credendo di non poterlo più riaprire; ho pensato che alcune cose che ho scritto non esistevano da nessun'altra parte, se non qui..Ho pensato che c'erano alcuni miei scritti che mi piacevano, che in ogni piccola frase alle volte ci avevo versato il cuore...
Poi, ulteriore tentativo: la pagina di PENSIERO AMBULANTE è riapparsa...
Ho rivisto le mie notti di solitudini passate a sfogarmi su questa silenziosa finestra aperta al mondo..Perché infondo i momenti in cui ho scritto di più, sono quelli in cui mi sentivo più sola e avevo bisogno di illudermi che da lontano qualcuno potesse leggermi e, magari, sentire una presenza vana a distanza..Lasciarmi leggere un attimo l'anima e sentirmi compresa...Poi la realtà ha preso il sopravvento...
Ma ora sono di nuovo qui, a rinnovare una tacita promessa con il mio alter-ego, perchè rileggendomi, a volte, mi pare di non essere io...Mi sdoppio e mi alieno da me stessa...Potenza della scrittura, che è elezione del dicibile, tra i vari pensieri fluttuanti...

sabato 17 novembre 2007

Qunate chiami "amore"
sconvolto
tra letti sfatti
gridando orgasmi
di solitudini spezzate?
E da lontano appare
un filo di pensiero mio
che ti lega a quest'odore di carne
che scava
in ricordi di rosse passioni.
Straccerei carte
di pelli ancorate
avvinghiate in un amaro silenzio
di notti troppo fredde...
Terra imbrunita
da un tramonto al limite
graffia il mio viso
e il mio sguardo si perde
in una sera anonima
di assenze sentite
come cicatrici indelebili.

giovedì 15 novembre 2007

A Bruno Tarantini di Squinzano

Bruno...
quando si dice che le coincidenze non esistono...
Un po' di giorni fa ho chiesto a Fede di saldarmi il braccialetto d'argento che un giorno mi hai regalato...
Ho saputo della tua decisione di morire..
Ti avevo visto qualche giorno prima in giro per Lecce..e ho pensato che ci sarebbero state altre occasioni di incontrarci..in quel momento non mi andava di fermarti..mi metti in imbarazzo generalmente..Guardi il mio seno e ridi..e poi mi chiedi di uscire...
Non mi andava quella sera di fermarti..Avrei potuto farlo, mio amico incompreso e creduto pazzo..

Bruno chi?? Il pazzo di Squinzano?? Si è messo nudo sulle rotaie e si è fatto tranciare la testa dal treno in arrivo...

Mi fa sorridere il ricordo del primo giorno che ti ho conosciuto, in una sera come tante altre in cui camminavo per le vie di Lecce in cerca di qualcosa da vedere, in cerca di qualcuno con cui scambiare due chiacchiere...ci avevano presentati ma non ci eravamo mai parlati..Mi fermai quella sera con te...Mi dicesti che sicuramente in un'altra vita dovevo essere stata tua madre, che ero molto bella e che la realtà delle cose era che noi non vivevamo sulla terra ma su di un altro pianeta, forse su Marte...Mi facesti un disegno del nostro pianeta che io decisi di appendere in camera...
Vendevi incensi, e ti facevi credere pazzo..sapevo che il mondo ti annoiava per la sua falsità e ipocrisia...
Avevi bisogno di soldi, ti eri stancato di girare in motorino..quel motorino da artista coloratissimo...
Avevamo parlato tante volte del tuo stato, del fatto che non trovavi soluzioni...
Mi piaceva assecondarti quando ti andava di fare il pazzo e ci trovavamo a parlare insieme di storie incredibilmente simpatiche..un modo per fuggire il nostro, da questa realtà assordante...Credo di esserti stata simpatica per questo..sapevi che con me potevi anche non fingere la tua pazzia...e ho ascoltato anche il tuo sconforto...
Ultimamente non ti vedevo più in giro..
Poi io con il tempo ho scoperto che la follia da me tanto amata a volte può portarti a stare tanto male, cela una profondità che scava dentro, in maniera talvolta devastante...
Così quella sera ti ho intravisto..
E non mi sono fermata...

Un grido di protesta il tuo, contro tutti e tutto, contro il mondo da cui non ti sei sentito accettato e che ti ha fatto stare male... Nudo... Per gridare... Hai chiuso tutto con una scena scabrosa e gurdando quel treno forse sorridevi pensando alla faccia di tutti nel vedere quello che succedeva.. Ha cercato di frenare il treno in corsa...Ma tu ci sei finito sotto lo stesso...

Alla fine eri anche riuscito a comprare quella macchina che tanto volevi, ma dei deficienti te la avevano distrutta..Beh che credevi che sarebbe stato facile vivere facendoti credere pazzo???

Grido con te Bruno ora: vaffanculo a tutti!!!!!!!!!!!!!!

Ho ritrovato anche i tuoi incensi al muschio bianco nella mia stanza...

Perdonami per quel nostro ultimo incontro mancato...

domenica 14 ottobre 2007

Devo preparare lo zaino...

Dopo un momento di staticità e noia, finalmente ricomincia il movimento di questa mia anima migratoria...Lo scorso weekend a Roma, lunedì si va a Milano... Recupero le mie energie...mi sento forte...è la magia del mio zaino, lo so...
Come al solito parto di notte, in treno, da sola... Paura??? Forse un po'...Ma mi metterò a guardare il paeaggio notturno veloce sotto gli occhi, abbraciando i miei pensieri, e ascoltando la mia musica da viaggio...
...Estoy llegando...

sabato 29 settembre 2007

La vita ci sporca sempre

-Ho paura di quest'alone di superficialità che mi lascia addosso.-

Sempre siamo ciclici nel nostro vivere, e spesso ci accade di ritrovare un io nascosto chissà dove, nei meandri del tempo. Ma quell'io non sarà mai questo di io. Incedendo ci accade di mascherare pezzi, perchè il dolore non tagli in profondità, come ha già fatto.
E' quello il momento in cui si perde la purezza dello sguardo e del sentire. Ci si convince che le cose siano in un modo; si dimentica che per vedere ci possono essere molteplici prospettive. Il nostro sguardo bambino lo saprebbe, ma no, è troppo infantile, non lo vogliamo!! Lo abbiamo relegato in un angolo buio. E il nostro confrontarci con l'altro perde naturalezza. Siamo prevenuti, rendiamo solo avanzi di noi, la pellicola trasparente che ci avvolge, quel grasso che ci unge la pelle; ignoriamo tutto anche di noi stessi... Perché potrebbe causare strappi nella pelle che fanno veramente male...
Allora sì, navighiamo come attori in una scena teatrale.
Ci scambiamo sorrisi e parole di cortesia...

-Ho paura di diventare arida, dentro... Anche le parole a volte mi abbandonano-

In cerca di pensieri leggeri per non ricordare il vissuto..
...e invece dovremmo strappare, anzi squarciare il velo che ci costringe, a morsi, con le unghie, con il sudore, con il sangue.

-Ho bisogno di non perdere il mio sguardo pulito, e mi incateno in una realtà difforme.-

Teatrante mi fai ridere, teatranti ci fate ridere!

sabato 22 settembre 2007

..Sabato sera..sono in un internet poit...Che ci faccio a quest'ora?? ho appena finito una relazione che dovevo inviare al mio prof per sostenere l'esame..E poi cerco voli..Per andare ovunque...Sento l'impellenza di partire ora..Ma i prezzi dei voli sono alti..Non mi sopporto più a respirare quest'aria satura. Ho bisogno di cambiare aria, di conoscere gente nuova, di sentirmi stimolata. Ho bisogno di permettere ai miei occhi di vedere, di scoprire, di esaltarsi, di innamorarsi..E invece questa quotidianità mi assorbe tutta, e non mi dà la possibilità di andare...Andare per andare, senza meta...ancora una volta essere vento...
uff...sono irrequieta..anche questa luce a neon mi urta in questo anonimo internet point...
Esco..chissà che la vita non si decida a prendermi nuovamente a braccetto e a darmi la possibilità di evadere da qui...a volte mi sento così..con le ali ai piedi e una catena che mi tiene legata per i polsi...

mercoledì 5 settembre 2007

Questo pomeriggio mi sono destata dall’umore paranoico in cui versavo in questi giorni…Sarà la fine dell’estate, le spiagge vuote, i ricordi di un’ estate intensa, lo stress accumulato, il pensiero della morte che mi martella in testa a causa di un sogno… Ma oggi mi è rinata la rabbia, quella rabbia positiva che tanto amo, che significa voglia di vivere, sorrisi, voglia di andare e vedere… Riascolto Don Chisciotte, di Francesco Guccini..e ricordo tempi andati, belli e brutti, ma soprattutto mi riprendo per mano… Non mi interessa quello che accadrà domani, oggi posso urlare che questo cielo è semplicemente bello, che questo sole è così forte che quasi mi acceca…Quest’anno mi ha segnato particolarmente…e guardandomi indietro nasce solo questa voglia di gridare forte, di sentirmi in sintonia con l’intero universo, prendendo tutto ciò che mi capita come qualcosa di positivo che mi aiuta a crescere. Mi sto ritrovando, di nuovo, mi riempio di energia…voglio riappropriarmi della mia vitalità, ho voglia di prendere lo zaino e di metterlo sulle spalle, e sentirmi libera e forte…essere vento e scoprire, bisogna che non dimentichiamo il don Quijote che è in noi…quello spirito che sempre si desta, in grado di farci meravigliare e darci la forza di incedere verso orizzonti nuovi e conosciuti.. che tutto può apparire diverso se noi siamo diversi e guardiamo le cose da un altro punto di vista…
Ripenso alle vie di Toledo, e mi emoziono ancora… la vita scorre e in questo fluire sento che ogni cosa attorno a me è vita, e che questa è forte più di ogni cosa…e non dimentico la poesia e i sogni che mi aiutano a superare il disincanto di giorni tristi e mi aiutano ad innamorarmi sempre, di ciò che intorno mi scorre… Per il resto ”Tutto è vanità”…

-…Sancho ascoltami ti prego, sono stato anch’io un realista, ma ormai oggi me ne frego e, anche se ho una buona vista, l’apparenza delle cose come vedi non m’inganna, preferisco le sorprese di quest’anima tiranna che trasforma coi suoi trucchi la realtà che hai lì davanti ma ti apre nuovi occhi e ti accende i sentimenti… Prima d’oggi mi annoiavo e volevo anche morire, ora sono un uomo nuovo che non teme di soffrire…-

lunedì 3 settembre 2007

CHICCO E' RISORTO!!!



I gatti hanno sette vite, si dice...In inghilterra addirittura nove...Bene! Per quanto pensassi fosse solo un detto, alla fine mi sono dovuta ricredere...
Vi racconto l'episodio, che sfocia nel tragico ma che ha la sua alta punta d'ironia anche...
...Notte... eravamo nella nostra casa in campagna..a casa mia c'era ancora gente..si parlava sotto la pineta...D'un tratto un colpo brusco, mio padre esce dal cancello a vedere cosa succede...la macchina fa retro marcia...Sento mia madre piangere forte...con i singhiozzi.. Vedo mio padre con qualcosa in braccio...Poi le parole di mia madre: -Ale...Chicco è morto...- E di nuovo singhiozzi a non finire...Mi sono seriamente spaventata per la salute di mia madre che quasi non riusciva a respirare per il dispiacere... -L'ho cresciuto come fosse un bambino, Chicco mio!!!-
Sono andata verso mio padre chiedendogli se effettivamente il gatto fosse morto; mi ha detto che aveva la testa rotta...
Ho cercato di stare vicina a mia madre.. Potevo comprendere il motivo della sua immensa tristezza, ma non riuscivo a giustificarlo...Cazzo!!! In questa vita bisogna essere forti, altrimenti come si va avanti??? e se fosse successo qualcosa a delle persone???
La notte non siamo riusciti a dormire..Mia madre che si alzava in continuazione...Guardava la culletta di Chicco e continuava a piangere, io che stavo male per la sua reazione e perchè, ad un certo punto, mi sono sentita io la mamma di mia madre, a doverla proteggere e a cercare di farla ragionare...Poi anch'io ero molto dispiaciuta per Chicco che mi faceva gli agguati di notte, mentre dormivo, o se ne veniva a dormire sul mio letto accanto a me...
-Mamma vieni, parliamo... Ti rendi conto che era un gatto?? E che per tutto l'amore e le parole che potevi donargli lui non avrebbe mai ricambiato giustamente? E che per natura e per il suo istinto prima o poi sarebbe sparito??? e' un maschio...E' proprio della loro natura ad un certo punto allontanarsi da casa..Ti rendi conto che ora stai male, non tanto per la sua morte, quanto perchè ti mancherà la tua sensazione di appagamento dovuta al donare amore ad una creatura per te indifesa, su cui riversavi le tue attenzioni solo per non sentire i sensi di colpa che ti assillano da una vita??? Mamma..svegliati..non puoi reagire così...-
E così era ritornata al suo letto un po' più tranquilla, dopo essersi sfogata, e dopo aver preso contatto con la realtà...
Sei di mattina: sento rumore..Apro gli occhi: vedo un gatto sulla mia scrivania... O Dio... Chi sarà questo gatto???
-Mamma c'è un gatto nella mia stanza!!!-. Mi alzo e il gatto schizza fuori, scende le scale va nel salone, salta sulla finestra ed esce fuori sulla veranda... Penso a Chicco: è lui solitamente a fare così..Non mi sembra vero..In quei momenti vivo attimi assurdi chiedendomi se tutto ciò che ho vissuto nella notte sia stato un sogno, chiedendomi se si tratti di Chicco, se sia possibile che sia risorto...
Esco fuori anch'io..Mia madre e mio fratello mi seguono. Mia madre : -Ale vedi se ha gli occhi azzurri, se è Chicco..- Cavolo..sono miope, da lontano non ci vedo bene...Mi avvicino, sento il suo miagolio sommesso...lo riconosco:- E' Chicco, Chicco non è morto...o è risorto??? Chicco ha sette vite, o nove..cavolo che confusione...-
Io e mio fratello corriamo dietro casa, scalzi tra la terra..Vogliamo vedere che fine abbia fatto il gatto..e perchè abbiamo creduto che fosse Chicco...
Un gatto morto c'era per davvero... o meglio si trattava di una gatta, dello stesso colore di Chicco:bianca.. Alla luce ne potevamo scorgere le differenze, cosa che durante la notte non era stato possibile... Ci siamo dispiaciuti per la gattina... Tuttavia una piccola cosa ci consola: ha avuto degna sepotura, e mia madre le ha anche accarezzato il corpo in punto di morte sentendolo ormai privo di vita, ma ancora caldo... ovviamente credendo che fosse Chicco....che invece era in giro chissà dove...

giovedì 30 agosto 2007

MARACAIBO


..E così questi ultimi giorni di agosto posso starmene un attimo rilassata a guardare indietro e rivivere i momenti di quest'intensa estate...quasi con nostalgia, in quanto sento di nuovo l'impellenza della quotidianità e gli impegni universitari a cui non posso sottrarmi...
E' stata un'estate strana questa, ma intensa almeno come quella dello scorso anno..non ho viaggiato tanto ma ho vissuto la vacanza nel mio salento...strano come luoghi familiari, con persone nuove possano apparire d'un tratto magici e nuovi...
La cosa che mi ha contraddistinto??? L'assenza di scrittura...Ho vissuto ogni attimo e ho voluto tenerlo per me sola..ancora non riesco a trovare le giuste parole per esprimere ciò che sento..è tutto ancora così vicino e caldo...
Dico solo che ho avuto modo di conoscere ancora di più me stessa, le mie paure, i miei desideri, la mia capacità di aprire la mente e di adattarmi...
Non tralascio niente di quest'estate: dal lavoro al divertimento...è stato tutto bello...Forse ho peccato alle volte di superficialità..ma quanto ne avevo bisogno..quanto la leggerezza sia in grado di farti sorridere...
Ringrazio tutte le persone che ho conosciuto...dai parmigiani e milanesi (Bufetto, Fabio, Mizio, Gianni, Ale) che hanno colorato a dismisura Torre Ovo e il Salento (nella scoperta della taranta che pizzica le nostre anime), alla team del trak "drive beer", che non mi ha fatto pesare il lavoro...
Un abbraccio particolare alle costanti della mia vita, a quelle amiche e amici che mi porto dietro da anni (..ila è stato bello ritrovarti dopo anni di assenza)...
Un bacio a chi da lontano mi sostiene attraverso parole dolci...

lunedì 16 luglio 2007

WAIKIKI


L'Eden mitico, il paradiso terrestre dell'inizio dei tempi, in cui non esisteva vergogna e Adamo ed Eva camminavano nudi in libertà e amore? beh ora ha trovato collocazione nella mia mente...Non è più un'assurda immaginazione che per tanti anni ha vissuto nascosta e tiepida nella mia fervida mente..A quel paradiso ora posso dare un nome: si chiama Waikiki...e del peccato non c'è ombra... il peccato era nel mio pudore, nella mia assurda vergogna...Una volta lì tutto diventa naturale.. e un corpo è solo un corpo pieno di bellezza e di vita..

Per il resto, altro non dico..tutto rimane come un segreto nel mio cuore...e con il cuore pieno di gratitudine verso chi mi ha aiutata a crescere...

E i ricordi mi riempiono e mi gratificano..e mi sento libera..e sento scorrere il sangue e l'amore dentro me... di nuovo... di nuovo alla vita...

martedì 19 giugno 2007

VOGLIO UN PENSIERO SUPERFICIALE CHE RENDA LA PELLE SPLENDIDA

...Come al solito mi trovo a scrivere di notte (l'orario che appare è di 6 ore spostato, perchè Blogger è americano...) Da tanto non scrivo, e in verità le parole che ho da dire non sono tante. Sono da un po' intrappolata in un silenzio da cui non esco. Causa? Questa vita che a momenti appare generosa, a momenti estremamente feroce...
La felicità...? Risiede in piccoli momenti...Ho provato attimi di felicità a giorni in questo periodo, ma il riflesso di qualcosa di nero continua a incombere sulla mia testa...
Ci sono cose per le quali non esistono soluzioni...E la nostra mente generalmente non è abituata ad arrendersi, a non riuscire a trovare soluzioni...E forse nel momento in cui realmente si capisce questo siamo ad un primo passo per accettare l'amarezza del vivere e per riuscire a non diventare pazzi. Sto cercando di fare questo...di non impazzire...
La società dei Lumi, della forze dell'intelletto su tutto, della Ragione che domina il naturale, ha portato l'uomo alla pazzia...Questa sicurezza scientifica è una condanna a morte sulle nostre teste, una sicurezza labile, un'illusione, un modo per celare la fragilità del nostro essere e per averci fatto credere onnipotenti...E la storia ci dice che così poi di contro al Positivismo si è sviluppato il Decadentismo, la ricerca dell'irrazionale da cui spesso si è cercato di fuggire..E ora in che epoca siamo??? Tecnologia a parte...In che crediamo? C'è qualcosa che ci mantiene vivi???
O continuaimo a fuggire in un modo o nell'altro da ciò che ci fa male?
Io di mio cerco di fuggire, a volte, con "pensieri superficiali"...Per sopravvivere...Ma si capisce: basta un attimo perchè tutto torni violento...
Nella scienza? Credo ma non sempre serve... Nell'irrazionale? Credo ma non mi aiuta a vivere meglio... Nella natura? Forse è l'unica cosa in cui davvero bisognerebbe imparare a credere... Che sfida la scienza perchè non si fa scoprire mai del tutto, perchè impone un passo svelto che la scienza stenta a seguire...Perchè se si crede nella natura si possono accettare anche le sue imposizioni...Ci sono cose per le quali non possiamo proprio fare niente...Siamo uomini, miserabili alle volte...

lunedì 28 maggio 2007

SABBIA

Ci rotoliamo in terra
animali convulsi
lasciando impronte,
ma arriva il tempo
il cui soffio
tutto disperde.
Ci voltiamo
senza orizzonti
in cui dissolverci
e in uno sguardo distratto
ritroviamo l'infinito
scivolato dalla mente,
riassunto di un umano sforzo di sopravvivenza.
Convincersi che nulla sia perduto,
amara consapevolezza
di un bagaglio fin troppo leggero...
La vita vuole solo vita,
esige un passo svelto,
estimato scrutatore,
cui nulla sfugge.
...Ma fermarsi non è possibile...
La traccia permane
solo in un fermo istante privo di vento.
Poi il resto è sabbia...
...nello zaino
sotto i piedi
tra i capelli...
Sabbia che ci acceca,
sabbia che scotta,
sabbia che ci sporca,
sabbia che ci accarezza.
Stringo questi infiniti granelli.
I miei passi si sfumano
ma conosco il cammino fatto...
E io, almeno, non dimentico...
..In questa sabbia
che nasconde sentieri...

lunedì 21 maggio 2007


Ci sono sere in cui vorresti solo correre sperando che la corsa fiacchi la tua anima, per non dar modo alla testa di pensare…Perché c’è una stanchezza che prende da dentro, difficile da guarire… E le parole nemmeno vogliono venir fuori, piuttosto rimangono incagliate in quel silenzio tenace che potrebbe farti esplodere i timpani così aggressivo e carico di pensieri…
E cazzo…se ti scappa una lacrima…beh là dentro è rinchiusa la tua vita che si frammenta intera, e ti lascia gi ultimi sospiri…
Ti guardi allo specchio e non ti riconosci: un occhio nero per un pugno di ricordi addensati violentemente tutti allo stesso posto.
E vorresti ritrovare quel sorriso di tante volte, quella beffa che ti fai uscire tante volte tra la gente perché non capisca quello che hai dentro, come una cosa da custodire gelosamente… Come se quel dolore che senti ti contraddistinguesse, tu capace di sfidare i tuoi inferni quasi in silenzio!!!
E pensi a Dio che ti voleva con il sorriso, pur essendo nato con il pianto…Un lungo urlo di dolore con il primo sospiro, nel momento in cui si è scelto di vivere…
Che contraddizione questa vita: vivere fino in fondo e assaporare tutto…beh…certo che porta alle dovute conseguenze… Io che voglio sentire fino in fondo tutto…ecco che mi trovo a guardare il lato amaro di questa vita, che sempre continua a interessarmi…
Ciò che di brutto porta il dolore è questo strascico che non parla ma che lascia una scia intorno, un senso di vuoto, una distanza tra te e il mondo che non ti permette di lasciarti andare…
È come una droga anche il dolore: ti anestetizza e ti lascia più freddo nei confronti di tutto…

sabato 19 maggio 2007

Settembre '06 Jhilava (Repubblica Ceca):Concerto con strumenti a percussione

Ti risucchia la terra
nel suo letto materno eccitato.
Danze sinuose
chiama il suo sangue bollente.
D'un colpo si muove
l'antico urlo
di passi sbattuti
nel tutto sfumato
sotto energie di sole.
Striscia imponente sul suolo
la serpe che ci appartiene
cantando ritmi antenati.
Arde il mio nudo esistere
attraversato da desideri tribali.
La musica ha svelato
il nostro grido primigenio.

martedì 15 maggio 2007

Sempre si è in cammino...Mi diceva un mio caro amico che ci sono viaggi che si possono fare benissimo stando in casa, che chiudere gli occhi e immaginare, leggere un libro, scrutare dentro sè stessi...beh sono tutti bei viaggi! ...e questo mio periodo di assenza è nato dal bisogno di viaggiare...viaggio intrapreso senza viaggiare, cercando di leggere le sfumature del mio pensare, cercando una voce seppur minima alla confusione che da un po' di tempo mi porto dentro...
Non ho ancora risposte, ma cerco di prendere cognizione di me e del mio essere...
Ci sono tempi e tempi..."Per ogni cosa c'è il suo tempo" ...e capitano questi momenti di silenzio, in cui le idee sembrano una zuppa senza sapore che si preferisce non mangiare, o quei momenti di ozio, che non è "padre dei vizi", ma momento di contemplazione necessario per riempirsi e generare qualcosa (ringrazio Herman Hesse e il suo "Il piacere dell'ozio")...

In questi giorni mi è anche venuta in testa qualche idea per postare questo mio umile e "elitario" (per ovviare alla scomoda frase "poco letto") blog...Tanti i pensieri, ma poi mi chiedo il senso di questo mio scrivere su internet...E il pensare di essere letta forse inconsciamente mi influenza...se poi il senso della scrittura (almeno per me) è quello di sciogliere "nodi indigesti", allora davvero non ha un senso, visto che questo blog è una sorta di scrittura di sfogo e non di conoscenza e tanto meno potrebbe smuovere menti, semmai annoiarle...allora perchè??? forse la solita fottutissima paura di sentirmi sola? Illudermi che ci sia qualche anima a me affine che possa comprendermi e magari commentare questo mio dannato e noioso blog??? forse... non so dire...so solo che questa sera mi sono accostata nuovamente a scrivere...un po' perchè il mio amico Alberto mi ha chiesto per quale motivo non lo stessi scrivendo più, un po' perchè avevo voglia di comunicare qualcosa come per esempio l'emozione provata per aver visto la partita di handball e il Casarano che diventa campione d'Italia...un po' perchè sono sola a casa a Lecce, quindi forse la voglia di pensarmi in compagnia su internet, il pensiero di parlare con qualcuno...

A proposito di viaggi...Un'immagine mi torna sovente alla mente... e ancora mi emoziona...Ricordo spesso il viaggio che ho fatto quest'estate il 28 luglio in Montenegro...Non tanto la memoria di quello che ho fatto in Montenegro, ma il viaggio per arrivarci...E' stato il primo viaggio che ho fatto da sola, e che mi ha fatto scoprire quanto sia bello guardare il mondo con solo i propri occhi, staccarsi un attimo da tutto e diventare persona nuova..
In traghetto...Una bellissima e calda notte.
Decisi di mettermi fuori, stesi il mio saccoapelo su una panca in legno: da lì potevo sentirmi nell'universo. Ricordo pienamente le sensazioni provate. Ricordo il venticello sul mio viso, io che cercavo di coprirmi al meglio per non raffreddarmi. Stesa all'aperto di quel traghetto potevo solo guardare il cielo: era nero ma pieno di stelle e sentivo il rumore del mare mosso dall'incedere del traghetto. Mi addormentai contemplando il cielo quella notte e sentendomi davvero libera e felice...mi svegliai alle 4 di notte ed entrai dentro perchè iniziava a fare davvero freddo...
La sensazione di quella notte è rimasta indelebile dentro me...

sabato 28 aprile 2007

Non resta che il mascara sciolto,
eco di notti insonni.
E poi il vuoto, il vuoto,
come un urlo lanciato e disperso nell’etere.
Il senso di questo nulla sovrastante
O meglio il non senso di un tutto che si dissipa.
La pellicola si svolge ripetitiva
E non restano forze
Solo questo vuoto che disarma
E forse, nascosta al buio, la paura di impossibili cambiamenti
E rimpianti futuri…

venerdì 27 aprile 2007

FOTOGRAMMI


Marina se ne stava a pensare.
D'un tratto si era sciolta in un pianto liberatorio. Quel gelo e quella distanza che sentiva si erano d'improvviso tramutate in calore.
Ferma, davanti a lui...Era tornata la vita a riappropriarsi di lei e i ricordi fluivano. I muscoli contratti all'altezza dello stomaco e dietro la testa, pian piano, con lo scorrere delle lacrime, si rilassavano. Il senso di vomito provato, quello sì rimaneva, ma non più incontrollabile. La fronte si distendeva...
E mentre piangeva vedeva invece corrugare la fronte di lui, i suoi respiri sempre più profondi e le labbra strette in una smorfia, quasi a trattenere un dolore, uno sforzo a non dover trattare nuovamente. Erano ormai state fatte delle scelte... E quando dentro arriva la consapevolezza dell'assenza del domani e dell'impossibilità di vivere anche la stessa immanenza, allora rimane impacciato il ricordo...
Stare per un po' di tempo lontana da tutto l'aveva fatta sentire sollevata, aveva quasi riscoperto sè stessa e la sua voglia di ritornare ad essere vitale, aveva cercato di recuperare energie... Quanto è brava la mente in cerca di sopravvivenza.
Beh Marina destreggiava bene la sua mente. Temeva solo quei maledetti attacchi di panico che la prendevano d'improvviso nelle sue paranoie più inconscie. Eppure cominciava ad abituarsi anche a quelle sensazioni che la facevano sentire fuori luogo: sentiva le braccia addormentarsi poco a poco, formicolare, il suo battito cardiaco stranamente accelerato, lo stomaco contratto e quel mal di testa forte localizzato dietro la nuca e sulla fronte. In quei momenti le si chiudeva la comunicazione con il mondo. L'unica via di fuga era camminare a passo veloce per superare anche i propri pensieri, per riuscire a percepire altre sensazioni quali la freschezza del vento sul viso, le gambe rilassarsi e la cognizione di sè...la voglia di rintanarsi nel proprio mondo, di superare il senso di inadeguatezza, di stendersi sul letto e finalmente piangere: ottima terapia per rilassarsi.
Gli attacchi di panico le erano tornati nell'ultimo periodo: frutto di un costante senso di colpa?
...Vedere la macchina di lui, la sua paura a vederlo pieno di falsa indifferenza, non sapere che dire...cazzo....di nuovo la sua mente contorta tornava a parlare in codici indecifrabili, mettendo in allarme il suo corpo.
Ma era bastato un abbraccio di lui per farla sentire un attimo "a casa" e farle tornare alla mente tutta la tenerezza del mondo... e le lacrime avevano cominciato a scorrerle.
Tuttavia Marina si rendeva conto di fargli del male: dopo quell'atto di coraggio e quella presa di posizione da parte di lui, lei proprio non poteva piangere. Le lacrime vogliono dire tante cose, ma sono libere d'interpretazione.
Così Marina, guardandosi nello specchietto della macchina, di fretta aveva asciugato gli occhi rossi, mentre lui continuava a guardare dritto di fronte a sè, recuperando quella distanza costruita...
Marina si era fatta coraggio... Ormai era fuori dalla macchina, entrava in casa...
Ma prima di entrare un attimo di esitazione... Come un fermo-immagine cinematografico... l'ultimo incrocio di sguardi, un gesto come un bacio da lontano, un CIAO sussurrato a bassa voce...
La vita violentava quella magia, sospesa un tempo, come un'idea visibile agli occhi...
Quella magia era tramutata in lacrime, perle preziose, tesori nascosti e irragiungibili nei fondali del mare..

sabato 21 aprile 2007

Ci sono tristezze che non hanno voce, solo ti tengono per mano nella penombra...
Ci sono addi che non saranno mai addi, che sempre vivranno con te...
Nonostante il tempo sbiadisca...
E così arriva la stagione nuova e ci si volge un attimo indietro e si scioglie il ricordo come un pianto che ti bagna in un giorno di nubi...
Ci sono legami particolari, tracciati da un invisibile filo, che mai potranno dissolversi e resteranno sempre nell'anima a ricordarti chi sei... Ci sono magie, fatte per vivere in eterno, ma poi c'è questa di vita...e tutto va come va, e non come dovrebbe andare o come vorresti che andasse...
Ma c'è sempre questa costante voglia di vivere e di respirare, anche quando pensi di non essere capace di respirare, perchè la vita è la cosa più forte e più viva che abbiamo, così preziosa da non poter essere raccontata tutta per intero...Ah la vita che non si stanca di vivere anche quando la morte ardente ha voglia di acchiapparti...
Tuttavia ci sono cose preziose che non possono abbandonarti nemmeno dopo la morte, ci sono cose incise dentro, che ti parlano in silenzio nei momenti più imprevisti, ci sono sorrisi che ti tornano in testa e che magari ricordi piangendo...ci sono strette di mano che rimarranno mani strette in eterno e ci sono quadri dipinti per immortalare attimi..
Ci sono pianti mai pianti, creature potenziali che dovevano essere e non sono...
e dolori sopiti che ogni tanto ti battono sulla spalla per farti voltare e per non farti dimenticare...Perchè questa vita non sarebbe interessante senza dolore, e non sarebbe così bella e desiderata, anche quando la speranza si stanca di continuare ad assolvere il ruolo di speranza...
Ci sono promesse fatte per essere mantenute e promesse fatte per essere infrante, ci sono parole dette e tante di non dette...
Ci sono spiagge che taceranno per sempre i segreti di magie e unioni speciali...
...E ci sono lotte infinite solo per cantare un inno alla primavera...

giovedì 19 aprile 2007

PENSANDO CHE FUORI PIOVESSE

La nitidezza
si dissolve.

..Pensando che fuori piovesse...

E invece un raggio
di strana luminosità
è riflesso
respinto
lontano dalla sfera di suono
che ode solo la propria melodia.

E' impenetrabile
il solitario pensiero
mentre sfugge
il comico sorriso
della sorte
che si dichiara non colpevole.
Ciascuno dipinge a piacimento la propria tela
e il pubblico giudicherà critico
Una decisione...
Una prigione
in cui piangere mancanze...
...Che la penna incida parole
immortali?
I volti fuggevoli
nella voracità dell'esistenza
che separa
cancella
gridano vendetta...

E mi perdo
ascoltando la pioggia
mentre il sole
secca la terra
e chiama alla vita...

sabato 14 aprile 2007

PARTENZE E ARRIVI

La Manola parte per Budapest...L'ho sentita oggi...Era impazzita con le valige...Ci va per altri tre mesi...Un po' si è stancata di questa continua instabilità: prima l'erasmus in Spagna, poi con me in Portogallo, ora questa nuova meta e ad agosto si trasferisce a Barcelona...anche Barbara si è trasferita a Barcelona dopo essere tornata dal Portogallo; Chiara invece sta per tornare da Belgrado dopo 3 mesi di permanenza...Maria è a Lisbona e dice che vuole venire a trovarmi, Fon tra qualche giorno arriva a Roma per visitarla...
Io rimango a Lecce...aspettando una qualsiasi partenza...
Manola si chiedeva il senso di questo costante errare e di questo nostro spirito in costante evoluzione...
Già perchè il viaggio è una cosa meravigliosa ma serba sempre con sè il dolore del distacco dalle persone con cui tanto si è condiviso, con le quali ci si è emozionati e alle quali si è raccontato storie, pezzi della propria vita... Stare fuori dalla propria casa e dalla propria nazione, soprattutto partire da soli, significa infatti investire tutto ciò che si ha con le persone che si troveranno sul proprio cammino...non avere nessuno significa creare dei legami fortissimi (pur nell'idea della limitatezza di tempo) con chi ci accompagna nella scoperta e nella sorpresa di una nuova avventura...
Ma arriva presto il tempo di dover lasciare la "nuova casa" per ritornare indietro, alla propria terra, alla propria famiglia...e sempre un pezzo di cuore si perde sparso nel mondo...La cartina del mondo non è più un punto interrogativo vuoto:ogni posto con il tempo assume il nome di persone che in momenti della tua vita sono stati la tua famiglia, di coloro che sai ti offriranno sempre un letto dove stare, che ti faranno venire i brividi e con cui riderai ricordando e vedendo come il tempo ha cambiato le vite e le ha disseminate chissà dove, chissà in quali porti...
Perchè ad ogni porto c'è sempre qualcuno che prende una nave ma c'è anche sempre qualcuno che scende di ritorno... Una nave che parte lascia una scia nel mare, quella scia che ognuno si porta dietro nel momento di un saluto...una scia come dono di sè...e come bagaglio di ciò che tanto si è preso dagli altri...

mercoledì 4 aprile 2007

IL SOGNO


E il sogno si infila silenzioso nel nostro giaciglio spiando i più intimi pensieri e abbracciando la nostra più intima essenza...e così ciò che non credevamo più, d'improvviso si desta e ci ritroviamo con le mani ancora sensibili: il torpore del vivere è rintanato in un reale che ha parvenza di fantasma. Nella notte ciò che si crede lontano torna a tenerti per mano, l'irreale gioca con la nostra vita...

E così mi sono ritrovata a sentire un respiro lontano affianco al mio e ho riprovato ogni emozione...Ricordi si sono risvegliati...

Perchè questa vita ci impone la dimenticanza per la sopravvivenza?

Ci trasciniamo, scimmie evolute, con il nostro primordiale istinto di forza...e per questo ci lasciamo qualcosa alle spalle, alleggeriamo il nostro bagaglio di quello che potrebbe ostacolare la semplicità e la tranquillità della nostra vita... Bisognerebbe vivere tutto, superare la paura e il limite di sopportabilità anche a costo di barattare la vita con la morte...Perchè così invece rischiamo di perdere tasselli importanti lungo la via, credendo che sia meglio così..perchè la realtà in questo modo è più vivibile...

Ecco lui polemico e forte, vero e folle: il sogno serpeggia tra le nostre anime per cancellare una falsa strada segnata dal reale, per ricondurci indietro...Ora non siamo più indifferenti alle nostre perdite. Ci soffermiamo e stiamo un po' di tempo ad osservare il nostro "oggetto" smarrito...Torniamo a sentire e la paura di non riuscire a vivere non c'è...Solo quel sentimento vivo dentro di noi...ci stordisce e ci sentiamo vibrare lungo la spina dorsale...è questo sentire il vero vivere...

E noi marionette stordite tra il giorno e la notte, tra il reale e l'irreale apriamo gli occhi e capiamo chi siamo...Il giorno s'avanza tra le luci del sole...e poco a poco ritorniamo al quotidiano...aspettando l'attimo in cui i nostri occhi stanchi e ribelli desidereranno chiudersi di nuovo...

lunedì 2 aprile 2007



Scivola questa notte tra una nota e un'altra...


E' una di quelle notti come tante altre, delle quali rimane questo buio che fiacca le anime piene di tristezza e nostalgia, di quanto è andato e non ritorna, di quanto si riprende e quanto invece si sbiadisce...


Notte di pensieri...


Ho il mio zaino pieno di ricordi...E tanta poesia nel cuore...e sogni...


Ci sono vite che si spezzano, ci sono vite che continuano...
A coloro che rimangono...e ricordano...
A loro dedico questa canzone

EURIDICE (Roberto Vecchioni)

Morirò di paura
a venire là in fondo,
maledetto padrone
del tempo che fugge,
del buio e del freddo:
ma lei aveva vent'anni
e faceva l'amore,
e nei campi di maggio,
da quando è partita,
non cresce più un fiore ...
E canterò,
stasera canterò,
tutte le mie canzoni canterò,
con il cuore in gola canterò:
e canterò la storia delle sue mani
che erano passeri di mare,
e gli occhi come incanti d'onde
scivolanti ai bordi delle sere;
e canterò le madri che
accompagnano i figli
verso i loro sogni,
per non vederli più, la sera,
sulle vele nere dei ritorni;
e canterò finché avrò fiato,
finché avrò voce di dolcezza e rabbia
gli uomini, segni dimenticati,
gli uomini, lacrime nella pioggia,
aggrappati alla vita che se ne va
con tutto il furore dell'ultimo bacio
nell'ultimo giorno dell'ultimo amore;
e canterò finché tu piangerai,
e canterò finché tu perderai,
e canterò finché tu scoppierai
e me la ridarai indietro.

Ma non avrò più la forza
di portarla là fuori,
perché lei adesso è morta
e là fuori ci sono la luce e i colori:
dopo aver vinto il cielo
e battuto l'inferno,
basterà che mi volti
e la lascio alla notte,
la lascio all'inverno...

e mi volterò
le carezze sue di ieri
mi volterò
non saranno mai più quelle
mi volterò e nel mondo, su, là fuori
mi volterò
s'intravedono le stelle

mi volterò perché l'ho visto il gelo
che le ha preso la vita,
e io, io adesso, nessun altro,
dico che è finita;
e ragazze sognanti m'aspettano a danzarmi il cuore,
perché tutto quello che si piange
non é amore.
E mi volterò perché tu sfiorirai,
mi volterò perché tu sparirai,
mi volterò perché già non ci sei
e ti addormenterai per sempre.

sabato 24 marzo 2007

COLONNE SONORE


Scorrono le canzoni sull' mp3 e volti diversi si affastellano nella mia mente... Che la nostra vita sia eternamente segnata da una colonna sonora?
Sono trascorsi due mesi da che non le ascoltavo (dannate batterie che si consumano in fretta).
D'improvviso vengo risucchiata indietro nel tempo...

Sono a Viseu, in Portogallo.
Uso il pc della mia amica spagnola Maria. Mi scelgo con cura canzoni che mi piacciono, canzoni che mi ricordano qualcosa di particolare, canzoni che non avevo mai sentito.
Mancano pochi giorni e dovrò partire per ritornare in Italia. Tre mesi in Portogallo mi hanno donato tanto, specie la gente stupenda che ho conosciuto.
La mia casa è tanto accogliente, ne rivedo con cura i colori, la nostra cucina piena delle nostre cose e così tanto disordinata, il nostro divano rosso, il nostro tavolo (tante volte imbandito a festa)...Le robe sono sullo stendino vicino alla stufa perchè fuori fa troppo freddo e c'è troppa umidità (con questo tempo ci vogliono giorni perchè si asciughino). Domenico stende le robe, Fon torna dal lavoro...Io, Maria e Chiara siamo già in casa...Un altra giornata di "lavoro" è finita...
-Andiamo all'irish?- E così passiamo il tardo pomeriggio. Poi la sera a cenare tutti insieme, e se c'è ancora la forza la notte usciamo...Generalmente la forza ce la facciamo venire: non possiamo sprecare il tempo prezioso dei nostri ultimi giorni di permanenza.
E così tutti insieme andiamo a casa degli altri italiani...e poi al Lusco Fusco o da Boquinha...Ci siamo proprio tutti: noi di casa e poi "Manola","Pequena", "Vermelha", Sergio, Barbara, Anna...
[...]
Ultima notte...
Chiara è già tornata in Italia da qualche giorno...
Io e Maria abbiamo deciso di dormire insieme in cucina, sul divano-letto.
Lei legge il libro "Il bacio della tarantola" cercando di capire qualcosa in italiano...Io mi masterizzo i cd dal suo pc...Domani avremo tanto da fare...Dovrò fare le valigie e partire...Domani vado via sola a Porto...
Sono le 4:00 di notte e io e Maria siamo ancora sveglie. E' troppo prezioso questo tempo e sappiamo che queste sono le ultime ore a legarci...
[...]
Ultimo giorno a Viseu.
Sono piena di valigie... Aspetto da sola alla stazione degli autobus...Fon e Domenico non mi potevano accompagnare, Manu era partita il giorno prima e Simona ("Pequena") nel pomeriggio, per Lisboa.
Vedo da lontano Maria...E' riuscita a liberarsi dai suoi impegni...Viene a salutarmi. Ha un regalo per me: la sua Rayuela, da me tanto voluta; io a casa le ho lasciato il mio libro.
Ci abbracciamo, piangiamo...Siamo pronte al distacco, quel distacco solo fisico come dice lei..."Porque somos hijas de los suenos"...e possiamo sentirci vicine...
[...]
Italia.
Sembra tutto intatto qui...Ritornare è difficile...Riprendere tutto quello che si è lasciato...Bella fatica!...E la voglia di ripartire è tanta!...E sempre tanti ricordi...
...Ma ci sono momenti, momenti particolari in cui si accende un mp3, rimasto intatto a due mesi addietro e tutto ritorna violentemente in testa...

Si alternano
Vinicio Capossela e De Andrè...
Ce li aveva Chiara e passavamo il tempo ad ascoltarli...
Ma mi rivedo anche nella bellissima Toledo, a percorrere il sentiero di Don Quijote, mentre la gioia mi ha presa per mano e mi sento piena di vita e innamorata, come non mai, della vita che mi scorre nel sangue...Dopo aver realizzato un piccolo sogno...
...Sono anche nelle piccole strade di Viseu e, noi di casa, siamo usciti...Io e Maria gridiamo a squarciagola "Scivola vai via"...

Anthony & Johnson...
...Dolcissima musica donatami da "o Alberto", meu amigo do trabalho...Sono nella redazione del giornale "Noticias de Viseu", mi annoio e per ammazzare il tempo chatto con Alberto, il mio collega seduto qualche metro più in là...E' troppo divertente questa situazione... Siamo forse una sorta di élite, una setta massonica?Evadiamo così, con i nostri scambi musicali, dalla realtà dell'ufficio...

"Settembre" di Antonello Venditti...
In treno al ritorno da Tivoli...Non sono sola...Mi immedesimo nella canzone. E' proprio settembre e la vita scorre veloce come quel treno che, dopo pochi minuti, mi porterà in una realtà diversa dal sogno...Dolcissimo sogno che sto vivendo...E se aprissi gli occhi?No..non voglio...Il momento del saluto è vicino...Ancora qui, nei miei occhi chiusi, a vivere questo attimo che si scioglierà in esistenze distanti...

"Un attimo ancora" dei Gemelli Diversi...
...E il mio primo amore ritorna a farmi tremare. Fuori dal Liceo...E' finita la nostra bellissima storia d'amore...Me la terrò nel cuore...Per anni e anni... Il puro sentimento non è ancora macchiato dalla vita e si ha voglia di fare tutto...Si lotta...Sempre e per tutto... E ciò che nel corso della vita viene a mancarci non è il soggetto del nostro amore, ma il modo in cui noi amavamo...

"Sei nell'anima" di Gianna Nannini...
Beh...Canzone dedicata...

"Senza parole" di Vasco Rossi...
Il passaggio da un'immagine all'altra è veloce...Dal concerto di Vasco a Catanzaro, all'estate passata, ad una mail che scrivevo quando ero a Perugia, ad una bellissima notte a Viseu:io e "Manola" a cantarla con tutta la forza e l'energia che si aveva dentro..
A Simona e al giorno in cui andammo a Coimbra a passaggi..
A mio fratello che dice: - E' la tua canzone!-...
Ai miei momenti silenziosi in cui mi si chiedono parole che non riesco a dare

"Notte prima degli esami" di Antonello Venditti...
Fra me la canta sempre e io rido per quelle note stonate che escono dalla sua bocca...
[...]
Domani mi laureo. Ho finito di ripetere la mia tesi. E' estate, le mie amiche sono uscite. Ascolto questa canzone...Ricordo di tutto i miei momenti passati a Lecce da quando sono all'università...Mi sento incredibilmente calma...e malinconica anche...Sento che qualcosa di importante si sta concludendo...Chissà cosa mi serba ancora la vita...

Pedro Guerra...
...Uno sguardo intenso che catturò la mia anima...Un treno in partenza e lui che mi scrive la canzone sul quaderno...Una promessa sospesa nell'aria...Un bacio...

"Padre Coraje" di David Broza...
La canzone di infinite notti sola in treno, con il cuore inquieto e la voglia di andare, sempre...E la consapevolezza di un pensiero nascosto chissà dove, forse su di un altro treno...

E di nuovo Vinicio...

"Ovunque proteggi"
...La notte bianca a Roma...
E di nuovo Roma dopo il portogallo, e lacrime...E di nuovo saluti...

"Il ballo di San Vito"
...E' la "pizzica" che mi invade e mi fa ballare...Scalza tra la gente...Mi rapisce...
Sono a Lecce...
Di nuovo qui, nel mio magico Sud...Attendendo qualche altro treno...
...E tante altre canzoni da vivere, per ricordare, da raccontare, da donare...

[...]

Ancora musiche si susseguono sul mio mp3...
E' questa vita così piena di emozioni, che necessita di rivedersi, in feedback, come se fosse spettatrice del suo stesso film, accompagnata dolcemente da una colonna sonora...

mercoledì 21 marzo 2007

TUTTO E NULLA

...Le parole si disperdono su un filo di pensiero che non ha troppa cognizione di sè...
Meglio il silenzio a volte...
Che è riflessione...
che è ricordo...
che è disagio dell'animo
o consapevolezza di un sè più vero che rifiuta la falsità del vivere...
che è l'incapacità del dire...
che è questo dolore che non trova espressione visibile...
che è concentrazione...
che è mancanza...
che è pienezza...

Tento e ritento di mettere su due righe...
le cose da dire sono tante
ma non riesco a focalizzarle...
così questo parto mal riuscito genera solo uno sputo di pensiero
che oggi si nega a mè stessa...

...solo questo silenzio, inframmezzato da tutto e nulla, può vagamente rendere l'idea...

domenica 18 marzo 2007

URLANDO CONTRO IL CIELO

...Come gridare con tutto il fiato che si ha una vecchia canzone che ci fa venire i brividi, come piangere sotto la pioggia, come urlare in una notte silenziosa, come un sorriso tra amici... così certi ricordi vengono a risvegliarti dal torpore che ti annulla in alcuni giorni...per non dimenticare ciò che si è davvero...Perchè anche quando si è perso qualcosa allora si può sempre avere l'opportunità di ridere di sè stessi...
Il senso di vuoto non è che una paura diffusa di guardare da soli il mondo che ci vuole avere per sè, è questa grande paura dell'immensità...
Ma la verità, assolutamente relativa poichè ognuno ha le proprie verità che la vita puntualmente rimette in gioco, è che anche quando si percorre da soli la via, anche solo per un piccolo istante capita "quel gancio in mezzo al cielo" che ti tende la mano (per la metafora ringrazio il mio "amico di viaggi" che un giorno mi disse di non aver paura della solitudine della strada)... ed è questa la bellezza di tutti gli incontri che facciamo puntualmente ad ogni angolo della nostra vita...quegli incontri che per un attimo ti hanno donato intensità e profondità per aver condiviso un pezzo di strada, che è bellezza poichè scorgi angoli inconsueti di mondo, in quanto il punto di vista è in movimento, ma che è anche stanchezza: lottare con i limiti del proprio corpo, sostenedo uno zaino non troppo leggero...
è nella conoscenza dei propri limiti che ci si può spingere lentamente sempre un po' più in là... è nell'ampiezza dello sguardo che nasce il desiderio di continuare....è nella consapevolezza della propria solitudine, rotta da intermezzi di piacevoli sorrisi sempre diversi ma al tempo stesso indelebili, che la vita si compie generosamente su qualche dispersa via del mondo...
Allora va bene...camminiamo questo sentiero ma facciamolo con rabbia, quella rabbia positiva che è forza, quella rabbia che porta sorriso, che è incapacità di arrendersi e volontà di cominciare tutto da capo quando qualcosa finisce...Andiamo verso quei lidi che casualmente incontreremo nel nostro cammino, così a passo deciso, "Urlando contro il cielo"...

venerdì 16 marzo 2007

NASCITA DI UN BLOG

...E tra le note di De Gregori prende vita questo blog...nato per scherzo, per esercitazione nell'ora di editoria multimediale...
Non esistono intenti, non vi sono linee guida... seguo solo i labili fili di questo mio pensiero sempre in divenire...lo sguardo curioso è l'artefice dello stesso pensare...perchè non mi stanco di guardare e di inventare, di ordinare e disordinare questa mia vita che più è imprevedibile più mi piace viverla...Un "Pensiero Ambulante" per l'appunto, che riesce a superare anche me stessa e la mia impossibilità fisica di non essere altrove...
Ho bisogno di regole per poter giocare, tuttavia mai potrà conoscersi l'esito del gioco...la fantasia disattende ogni aspettativa...