lunedì 21 maggio 2007


Ci sono sere in cui vorresti solo correre sperando che la corsa fiacchi la tua anima, per non dar modo alla testa di pensare…Perché c’è una stanchezza che prende da dentro, difficile da guarire… E le parole nemmeno vogliono venir fuori, piuttosto rimangono incagliate in quel silenzio tenace che potrebbe farti esplodere i timpani così aggressivo e carico di pensieri…
E cazzo…se ti scappa una lacrima…beh là dentro è rinchiusa la tua vita che si frammenta intera, e ti lascia gi ultimi sospiri…
Ti guardi allo specchio e non ti riconosci: un occhio nero per un pugno di ricordi addensati violentemente tutti allo stesso posto.
E vorresti ritrovare quel sorriso di tante volte, quella beffa che ti fai uscire tante volte tra la gente perché non capisca quello che hai dentro, come una cosa da custodire gelosamente… Come se quel dolore che senti ti contraddistinguesse, tu capace di sfidare i tuoi inferni quasi in silenzio!!!
E pensi a Dio che ti voleva con il sorriso, pur essendo nato con il pianto…Un lungo urlo di dolore con il primo sospiro, nel momento in cui si è scelto di vivere…
Che contraddizione questa vita: vivere fino in fondo e assaporare tutto…beh…certo che porta alle dovute conseguenze… Io che voglio sentire fino in fondo tutto…ecco che mi trovo a guardare il lato amaro di questa vita, che sempre continua a interessarmi…
Ciò che di brutto porta il dolore è questo strascico che non parla ma che lascia una scia intorno, un senso di vuoto, una distanza tra te e il mondo che non ti permette di lasciarti andare…
È come una droga anche il dolore: ti anestetizza e ti lascia più freddo nei confronti di tutto…

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