venerdì 30 gennaio 2009

HO CONQUISTATO LISBONA


Vista del Tejo dalla parte più alta del Parque Eduardo VII e da Marquês de Pombal.

Dalla prossimità sfugge il senso delle cose; la distanza aiuta a comprendere il tutto.
Ieri l'ho sentita nel cuore Lisboa, ne sono diventata parte, ero pioggia tra la pioggia, canto nel cielo, musica e malinconia. Ho visto il Tejo. Ho ascoltato Dulce Pontes, mentre scorgevo il fiume, dall'alto. Nuove prospettive, nuovi sensi: ho capito d'improvviso il fado e la saudade, ho respirato per la prima volta la vera essenza di Lisbona. È una città malinconica: mi renderà la scrittura, e il ricordo di amori andati...

mercoledì 28 gennaio 2009

Continua a piovere a Lisbona. Si tratta di quella pioggerella sottile, che ti bagna ma la vedi a stento A CHUVA DE MOLHE TOLO, così chiamata in riferimento ad una pioggia matta.. Oggi sono uscita senza ombrello lasciandomi bagnare il viso. Voglio essere a stretto contatto con questa terra, conoscerla, divenirne parte.
Devoo mettere da parte un attimo la mia cara Italia, e tutto ciò che contiene, legami, ricordi...Altrimenti non riesco... Non mi piace rimanere legata a dei fili, non mi piacciono le attese. Ho poco tempo qui, e devo viverlo..

giovedì 22 gennaio 2009

PIOGGIA DI LISBONA


A volte una doccia bollente la mattina non è abbastanza per lavare via anche la pelle, per dimenticare chi sei, per lasciar cadere il dolore che ti porti addosso, e quella solitudine senza fine che ormai ti è quasi compagna. E allora esci e vedi la pioggerella di Lisbona, fitta, talvolta sottile, talvolta pungente, e ti senti tutt'uno con il clima che respiri, ignota e triste, con le lacrime che sembrano nascere dalla gola e spingersi fin su sugli occhi, timorose di cadere.
Mi sono truccata un po' stamattina, abitudine che avevo perso in questi giorni. Ho bisogno di una maschera, una di quelle artigianali migliori. Bisogna socializzare, socializzare, socializzare..e poi ancora parlare parlare, parlare, ma si rimane distanti. Non uno sguardo in profondità che mi faccia sentire a casa (a parte la "famiglia portoghese" che è un dono dal Cielo dei primi giorni ad Almada), che mi guardi l'anima.
"La vita è tutta una questione d'abitudine" mi ripete sempre mia madre. Cerco di tatuarmelo sulla pelle; è vero, nonostante alcuni dolori emergano così all'improvviso a lasciarti disarmata e l'abitudine è nuovamente pregiudicata. Non sono fatta per le abitudini io. Per la mia dannata voglia di vivere sempre tutto, senza perdermi niente, per assaporare e conoscermi sino in fondo, sfiornado e a volte toccando il dolore. Forse a volte ci provo gusto. Eppure mi volto e per il mio desiderio di vita, la gente mi volta le spalle e va via...Capisco, mi esce un sorriso finto sul viso, carico di dolore, e avanzo...

martedì 6 gennaio 2009

PRIMA DI PARTIRE

Ho un turbinio dentro, scomposto, instabile, violento, emozioni pre-distillazione, mix di eccitazione, confusione, panico, gioia, urla, sienzio, amore, tristezza, ricordi, attese.
Voci, voci, e impossibilità di strutture lineari. Attendo di vivere mentre già vivo, assaporo immagini vecchie e nuove, collage irregolare dalle sfumature d'acquerello. Inizio a sentirlo questo brivido che veleggia sulla mia testa e sotto i miei piedi, quella vecchia vita che si desta e si prepara alla ferocia della sopravvienza, all'essere brillante che si sveste di superflo e di dubbio per avanzare nel nuovo prima che sia anch'esso abitudine. Inizio a sentire il mio corpo che si prepara, entro in una nuova dimensione prima ancora d'esserci e quello che ho ancora attorno già assume sapore di desueto.. In attesa, come nella ritualità della vestizione, mi preparo..ancora una volta....sono pronta...

lunedì 5 gennaio 2009

TURISTA NELLA MIA TERRA...

Trulli, Torre ovo (TA)





La Torre, Torre Ovo



Il Canale, marina di Lizzano (TA)



Torre Sgarrata, marina di Pulsano (TA)



La Baia del pescatore, marina di Leporano (TA)