sabato 17 novembre 2007

Qunate chiami "amore"
sconvolto
tra letti sfatti
gridando orgasmi
di solitudini spezzate?
E da lontano appare
un filo di pensiero mio
che ti lega a quest'odore di carne
che scava
in ricordi di rosse passioni.
Straccerei carte
di pelli ancorate
avvinghiate in un amaro silenzio
di notti troppo fredde...
Terra imbrunita
da un tramonto al limite
graffia il mio viso
e il mio sguardo si perde
in una sera anonima
di assenze sentite
come cicatrici indelebili.

Nessun commento: