venerdì 18 luglio 2008

LA PRIMA ALBA


Immagino Dio come un pittore che ogni giorno si siede sul proprio sgabello e si interroga: "Come sarà oggi il cielo?". Intinge il pennello in enormi scatole di vernice: rosso, giallo, bianco...Comincia con le prime pennellate, distese, ampie. E' chiaro: non può che usare un pennello piatto; la sua mano è ferma, precisa. Poi inizia con i capolavori delle sfumature: qui userà una punta tonda. Ecco che il rosso si fa più trasparente, lasciando spazio allo sfondo blu. Ci sono venature bianche. A tratti è più visibile il giallo, antefatto di un sole che fa capolino dal nulla. E allora la pittura diventa maestria: in basso un sottile strato blu, poi rosso, ancor più su arancione, fino al giallo intenso. Per non parlare delle nuvole, dalle forme più strane, di quel bianco sfumato, che va mescolandosi con i colori del cielo. Tutto intorno azzurro. E' giorno, comincia a delinearsi all'orizzonte una rossa sfera infuocata. Meraviglioso sole che sembra sbucare dalle viscere della terra, lava allo stato puro, concentrazione di materia densa, incandescente. Il tempo passa e il sole impallidisce un po': da rosso si trasforma in giallo quasi bianco, è luce allo stato puro. L'arte a questo punto rasenta la magia, diventa miracolo. Dio soffia il proprio Spirito vitale sul dipinto, su quella sfera magica. Ecco che la luce è così intensa che i nostri occhi non vi si possono soffermare. Dio, soddisfatto, si fa una risata. " Dio invisibile...Ma come fate umani a non capire? Ogni mio dipinto è un auto-ritratto. Nel sole nascondo il mio volto. Se riusciste a guardare il sole poco a poco mi vedreste...Ma non potete, pena la cecità... Ecco perché ho inventato per voi il mistero della fede...Credere senza vedere...Ma è così semplice, figli miei, così semplice..."
Ride ancora, si alza in piedi, prende la sua tela gigante tra le mani, la scruta con aria soddisfatta, e appende il quadro sulla parete della propria dimora. Va via...
Alcune ore dopo le azioni si ripetono.
La tela bianca è pronta, le vernici anche... Questa è la volta del tramonto...

mercoledì 16 luglio 2008



Mi urla dentro la tua assenza, alle prime luci dell'alba di questa meravigliosa città. Si annega il primo sole nel fiume e rimango, come barca lieve, ad ondeggiare... sento la tua forza nella brezza fresca di primo mattino, che si stringe sul mio corpo, appiccicandosi umida sulla mia pelle, infiltrandosi dentro le ossa...fino alle profondità dei miei tessuti, sangue nel sangue, urla di globuli rossi che danzano asimmetrici.
Ti ho respirato.
Amalgama di sensazioni che si trascinavano indistinte, appena sussurrate, polvere da sparo incendiata, subitanea implosione che si espande all'esterno.
Ho un tuo segno sul collo. Scuro, deciso. Come te. Come la tua passione che mi prendeva convulsa, strattonandomi, sigillandomi sulla bocca insaziabili parole, mistica di emozione e follia, stillicidio di desiderio.
Noi. Il tuo profumo. Le tue mani grandi...
Ritorno a casa, lontana da te...
E intanto, si accascia quest'anima confondendosi con la terra brulla, che il fiume, poco a poco, ruba per sé.

sabato 5 luglio 2008

L'AMORE TI FOTTE



"L'AMORE TI FOTTE"
Ho letto questo su un muro, in giro per la mia città.

Rileggo il diario dei miei sedici anni. Ne sono passati dieci.
Ancora la vita non mi aveva macchiata.
Amavo. Il mio primo amore..."Devil", così lo chiamavo.
Belle sensazioni, attempate anch'esse.

Da quanto non mi si stringe il cuore..