venerdì 21 novembre 2008

lunedì 10 novembre 2008

Lavo via l'acre puzza che respiro intorno.
L'amarezza è un sorso di traverso che mi toglie respiro.
Ancora schiaffi
e cado in un forzato oblio.
Parli di un passato
gettandomi in un baratro
e dici che tremi...
Anch'io, come te..
Di nuovo in due,
a sentire le stesse cose,
a respirare mondi paralleli che ci uniscono.
Ci perdiamo
e mentre le nostre mani scivolano via
forse ci ritroviamo più vicini che mai.

mercoledì 5 novembre 2008

ATTACCHI DI PANICO



Cos'ho che non va? Mi si annebbia la vista, la percezione si fa labile, il formicolio mi prende il braccio, gli occhi, mi tremano persino le labbra. Chiazze nere ovunque, la mia mano sinistra è come anestetizzata.Mi sento esplodere. Mi pulsa la testa. La radice del mio occhio tira: è come se qualcuno volesse cavarmelo dall'orbita. La tempia scandisce il ritmo. Mi fa male la mascella, i denti; ho l'emicrania. Il dolore è costante, acuto, lo localizzo sul collo: è la cervicale. Mi sento bloccata, vorrei piangere. Mi è successo altre volte, se piango tutto si allevia. Sono abituata a questo: arti che si addormentano, tremolio costante, peso al cuore...e via al pronto soccorso..Per cosa poi? per la solita identica risposta: "Signorina ha un attacco di panico!". Ho imparato così l'autocontrollo: mi sento tremare e cerco di rilassarmi, di frenare le mie paure; la consapevolezza del proprio sé è importante, così come abituarsi alle reazioni del proprio corpo. Ma alle macchie nere stento ad abituarmi, mi innervosisce tremendamente non vedere..e mi ritrovo bloccata, a letto, con le mie amiche attorno e la mia rinata voglia di recarmi al pronto soccorso. Era da tanto che non mi venivano così, maledetti attacchi di panico, e ora mi stendo, secchio affianco per tenere a bada il mio senso di vomito. Un mio amico mi accarezza la testa e mi dice: "Devi fare selezione all'ingresso, devi essere una specie di PR", e ride, "Devi scegliere le cose da tenere in testa e quelle da scartare, che non ti fa bene tenere tutto dentro". Rido anch'io. Sono così incasinata dentro da riuscire a mandare in tilt il mio corpo: mi innervosisco, contraggo i mscoli dell'addome e del collo e mi irrigidisco.E così capita che sto bene, sono in giro, scherzo, gioco, e all'improvviso il mio corpo mi dice: BASTA! Certo un po' di disciplina ci vuole,"una buona selezione all'ingresso", dice bene Fernando...E penso: "L'importante è conoscersi interiormente", bevo una camomilla e mi sciolgo in un pianto liberatorio.

lunedì 3 novembre 2008

Di Alda Merini



Piange la follia nel mio letto
assurda memoria di altri momenti.
In me tutti amano la follia
e io la venero,
straordinario balcone di canto
ma nessuno ama la donna
che si brucia allo specchio.
Nessuno sa che cosa sia il piacere
di reggere il lume della pazienza
attraverso strade infeconde
liberando momenti di solitudine.
Paiono orrende torture
ma intanto mangi e bevi e vai avanti
dopo aver conosciuto l'embrione
che ti ha dimenticato