domenica 18 marzo 2007

URLANDO CONTRO IL CIELO

...Come gridare con tutto il fiato che si ha una vecchia canzone che ci fa venire i brividi, come piangere sotto la pioggia, come urlare in una notte silenziosa, come un sorriso tra amici... così certi ricordi vengono a risvegliarti dal torpore che ti annulla in alcuni giorni...per non dimenticare ciò che si è davvero...Perchè anche quando si è perso qualcosa allora si può sempre avere l'opportunità di ridere di sè stessi...
Il senso di vuoto non è che una paura diffusa di guardare da soli il mondo che ci vuole avere per sè, è questa grande paura dell'immensità...
Ma la verità, assolutamente relativa poichè ognuno ha le proprie verità che la vita puntualmente rimette in gioco, è che anche quando si percorre da soli la via, anche solo per un piccolo istante capita "quel gancio in mezzo al cielo" che ti tende la mano (per la metafora ringrazio il mio "amico di viaggi" che un giorno mi disse di non aver paura della solitudine della strada)... ed è questa la bellezza di tutti gli incontri che facciamo puntualmente ad ogni angolo della nostra vita...quegli incontri che per un attimo ti hanno donato intensità e profondità per aver condiviso un pezzo di strada, che è bellezza poichè scorgi angoli inconsueti di mondo, in quanto il punto di vista è in movimento, ma che è anche stanchezza: lottare con i limiti del proprio corpo, sostenedo uno zaino non troppo leggero...
è nella conoscenza dei propri limiti che ci si può spingere lentamente sempre un po' più in là... è nell'ampiezza dello sguardo che nasce il desiderio di continuare....è nella consapevolezza della propria solitudine, rotta da intermezzi di piacevoli sorrisi sempre diversi ma al tempo stesso indelebili, che la vita si compie generosamente su qualche dispersa via del mondo...
Allora va bene...camminiamo questo sentiero ma facciamolo con rabbia, quella rabbia positiva che è forza, quella rabbia che porta sorriso, che è incapacità di arrendersi e volontà di cominciare tutto da capo quando qualcosa finisce...Andiamo verso quei lidi che casualmente incontreremo nel nostro cammino, così a passo deciso, "Urlando contro il cielo"...

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