sabato 12 aprile 2008

LA RAYUELA: CAPITOLO 73

Sì, ma chi ci guarirà dal fuoco sordo, dal fuoco incolore che corre all'imbrunire per rue de la Huchette, uscendo dai portoni tarlati, dagli atrii angusti, dal fuoco senza immagine che lambisce le pietre e spia nei vani delle porte, come faremo per lavarci dalla sua bruciatura dolce che continua, che s'insedia per durare alleata al tempo e al ricordo, alle sostanze appiccicose che ci trattengono da questa parte, che ci brucerà dolcemente fino a bruciarci. Allora è meglio patteggiare come i gatti e le muffe, stringere amicizia immediata con le portinaie dalla voce roca, con le creature pallide e sofferenti che spiano dalle finestre giocando con un ramo secco. Ardendo senza tregua così, sopportando la bruciatura centrale che avanza come lento maturare del frutto, essere il polso di un falò in questo groviglio di pietra interminabile, camminare nelle notti della nostra vita con l'obbedienza del sangue nel suo circuito chiuso

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