giovedì 24 aprile 2008

di Ivan Cotroneo

Pare che le lacrime siano nate nel corso dell'evoluzione della specie, e precisamente nel momento in cui i pesci lasciarono la profondità del mare, e cmparvero sulla terra i primi anfibi, che avevano la necessità di mantenere sempre umido il cristallino dell'occhio, non trovandosi più costantemente in acqua. Nacquero così le lacrime basali. Ciascuno di noi ne sviluppa quindici centimetri cubici all'anno. Esse non si trasformano mai in goccia vera e propria, e servono in sostanza a tenere umido l'occhio. Esistono poi le cosiddette lacrime riflesse, quelle che sgorgano in seguito a un fenomeno esterno, per esempio quando un granello di polvere entra nell'occhio, o quando si affetta una cipolla.
E infine le lacrime emotive, dette anche psicologiche, che dipendono da fattori appunto emotivi. Nelle lacrime si ritrovano circa 130 sostanze diverse. Le lacrime basali e riflesse differiscono completamente per composizione da quelle emotive. Le lacrime emotive contengono infatti più proteine, più potassio e manganese. In particolare il manganese è presente per il 30 % in più. Dal momento che il manganese si trova in abbondanza nel cervello dei depressi, forse il pianto ha la funzione di alleviare la depressione, poiché consente di espellere il manganese in eccesso. Inoltre nelle lacrime versate per emozione è presente in abbondanza l'ormone adrenocorticotropo, che è un ormone indicatore dello stress. Nessuno sa ancora se, tra le lacrime emozionali, le lacrime versate per amore abbiano una composizione differente da quella delle lacrime versate, per esempio, per la morte di una persona cara, o per rabbia, o per commozione mentre si legge un libro o si vede un film. E nessuno a oggi può dire veramente a cosa servano le lacrime d'amore.

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