giovedì 19 giugno 2008

Notte macchiata
dall'asfalto di giorni
troppo lenti.

Vanifico la distanza
da ombre soffuse
che vagheggiano
nella mia noncuranza.

Si desta
una non comprensione
dai sandali consunti.

Mordo la mia pelle
dalla luna riflessa
mentre aspiro
all'ascesi mistica.

1 commento:

Voxdei ha detto...

"Le parole sono mine, le sento esplodere in cortile"

Tutto ed il suo contrario,
quanto fascino v'è in ciò che non si capisce!
La confusione diventa stato dell'arte, sommersa da pennelli e luci ed ombre, stratificandosi nei dubbi, sedimentandosi nell'imcompreso.
Oh, bieca normalità!
Frustami ancora fino alle ossa, così che possa vederti diversa!
Voglio esser di te il chirurgo, Vita, cambiarti i tratti ed il volto e le carni...
Essere il bisturi.
E taglia e cuci, accorcia e stira, distendi e cambia, modella.
Ciao, io sono un folle.
E tu?