martedì 18 marzo 2008

C'è un senso di disfatta
che vibra nell'aria.
Dissonante stupore
spiegato
nella platea,
muta.
Uno strappo nel sipario:
vite lontane
dalla macchinosa finzione.
Fuggono gli attori
in preda ad isteria convulsa
timorosi della loro carne lacera.
Urla.
E silenzio.
Un certo Fontana
squarcia la sua ennesima tela.
Un osservatore distratto
e solitario
insinua il proprio occhio nell'incavo
e si perde nel vuoto.

4 commenti:

Voxdei ha detto...

...o forse è il vuoto ad insinuarsi, di riflesso, nell'occhio dell'osservatore distratto e solitario?
Cosa avrà bisogno di raccontare, di quale calore avrà bisogno?
La creazione è nulla più che mistero...

Dave ha detto...

la percepisco quella vibrazione. arriva sin qua.
la poesia è bellissima

Dave ha detto...

viola e giallo! mitica

un tocco di zenzero ha detto...

mica solo a te piacciono i colori...ecco perché il tuo blog e i tuoi quadri mi piacciono... ;)