giovedì 27 marzo 2008

Pablo Neruda, Poema 20

Lei non è con me
Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
Scivere, per esempio: "La notte è stellata,
e tremano, azzurri, gli astri, in lontananza".
Il vento della notte gira nel cielo e canta.
Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
Io l'ho amata e a volte anche lei mi amava.
In notti come questa l'ho tenuta tra le braccia.
L'ho baciata tante volte sotto il cielo infinito.
Lei mi ha amato e a volte anch'io l'amavo.
Come non amare i suoi grandi occhi fissi.
Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
Pensare che non l'ho più. Sentire che l'ho persa.
Sentire la notte immensa, ancor più immensa senza lei.
E il verso scende sull'anima come la rugiada sul prato.
Poco importa che il mio amore non abbia saputo fermarla.
La notte è stellata e lei non è con me.
Questo è tutto. Lontano, qualcuno canta. Lontano.
La mia anima non si rassegna d'averla persa.
Come per avvicinarla, il mio sguardo la cerca.
Il mio cuore la cerca, e lei non è con me.
La stessa notte che sbianca gli stessi alberi.
Noi, quelli d'allora, gia' non siamo gli stessi.
Io non l'amo più, è vero, ma quanto l'ho amata.
La mia voce cercava il vento per arrivare alle sue orecchie.
D'un altro. Sarà d'un altro. Come prima dei miei baci.
La sua voce, il suo corpo chiaro. I suoi occhi infiniti.
Ormai non l'amo più, è vero, ma forse l'amo ancora.
E' così breve l'amore e così lungo l'oblio.
E siccome in notti come questa l'ho tenuta tra le braccia,
la mia anima non si rassegna d'averla persa.
Benchè questo sia l'ultimo dolore che lei mi causa,
e questi gli ultimi versi che io le scrivo.




2 commenti:

Dave ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Voxdei ha detto...

Parole
Sgorgano come sangue,
Gocciolanti.
Rivoli come pennelli,
dipingono pelle e cicatrici,
di morbida tela il corpo
abbaglia esangue,
svuotato d'ogni colore,
pronto a ricevere nuove passioni.

Parole
Liquide e dense,
cremisi ed ardenti,
di sale e rame
riempion la bocca
e labbra e lingua,
sì da non esser pronunciate
in altra vita
in altro mondo.

Parole
Conosco ed amo il suono
di quanto trascinan nell'aria,
dell'anima i frammenti
in loro incastonati...
Ricordatemi, parole,
su quali labbra
v'ho sussurrate.
E perse.