lunedì 4 febbraio 2008

Scorre fango
impiastricciato dei nostri vissuti
e acqua tintinnante
scolorisce i pensieri
echi di musicalità immaginate.

Affondo volti
in latte macchiato dal tempo
e la mia penna vacilla
in preda a convulsioni ritmiche
odori di venti lontani.

Silenzio…
Depongo la lanterna…
Ora questo corpo giace…

…Ma il sogno
nascosto
tamburella nel buio.

1 commento:

Voxdei ha detto...

tracce che portan con loro frammenti di te...
Lasciami ascoltarne i suoni, i ritmi, il graffiare della penna, anima inquieta, all'ombra di quella lanterna...
La domanda riecheggia: tra quali pieghe del tempo, in quale spazio, ci siamo già incontrati?
Se è vero che gli occhi sono specchio dell'anima...voglio scoprirne il colore.
E riconoscerti ancora.