sabato 31 maggio 2008

In una notte drogata
Mi sento ovattata
Mi sento ovattata

Di cielo assopita
la pelle vestita
parole squarciate
carni malate

In una notte ovattata
Mi sento drogata
Mi sento drogata

Un sorriso sghignazza
L’anatra sguazza
Il fiume arrossisce
La giraffa perisce

In una notte impacciata
Mi sento sensata
Mi sento sensata

In una notte drogata
Mi sento impacciata
Mi sento impacciata

In una notte sensata
Mi sento ovattata
Mi sento ovattata

giovedì 29 maggio 2008

La verità è che ci sono momenti in cui, all'improvviso, non mi sento bene. Mi sento tremare dentro. E non ci sono spiegazioni. Forse solo la voglia di piangere un po' e lasciar sciogliere tutto ciò che ho dentro e che rimane aggrovigliato nel mio Io più profondo. Chiudo gli occhi e mi rivedo bambina, e ricordo mio padre ad accarezzarmi la testa per calmarmi. Ci riusciva e, spesso, ci riesce ancora. Qualcuno dice che per diventare farfalla bisogna lasciare il proprio bozzolo, avere il coraggio di non essere più una crisalide. Ma ci sono giorni che proprio non ci riesco. E rimango a ricordare, come per trattenere il passato. Dannate notti insonni, e la solita identica paura che mi sta dietro come un lupo alle spalle pronto ad aggredirmi.

AMORE CHE VIENI, AMORE CHE VAI



Quei giorni perduti a rincorrere il vento
a chiederci un bacio e volerne altri cento
Un giorno qualunque li ricorderai
amore che fuggi da me tornerai
Un giorno qualunque li ricorderai
amore che fuggi da me tornerai
E tu che con gli occhi di un altro colore
mi dici le stesse parole d'amore
fra un mese fra un anno scordate le avrai
amore che vieni da me fuggirai
Fra un mese fra un anno scordate le avrai
amore che vieni da me fuggirai
Venuto dal sole o da spiagge gelate
perduto in novembre o col vento d'estate
io t' ho amato sempre , non t' ho amato mai
amore che vieni , amore che vai
Io t' ho amato sempre , non t' ho amato mai
amore che vieni , amore che vai

Ho atteso, ho desiderato, ti ho immaginato. Ogni volta nella mia mente hai preso vita in un abbraccio, in un colore, in un odore, in un’emozione viva. Mi sono ripromessa di non far dipendere il mio umore da te. C’è la mia vita che passa qui, sotto i miei occhi, per le mie mani. Assaporo sguardi bramosi, ma rimango a rintanarmi in un’immaginazione che ha parvenza di te. Non sono innamorata di te. Eppur ci sei. Dove? Non ti scorgo. Ogni treno potrebbe essere il tuo. Questa volta ho scelto di aspettare. Anche se l’attesa mi svilisce. Sei come una foto che invecchia con il tempo e io come un’anziana signora che guarda l’album della giovinezza. Non voglio svegliarmi così, un giorno, d’improvviso. Ho sempre scelto di divorarla questa vita e queste nuove vesti mi stanno strette. Non so quanto ancora potrò stare al gioco. Le pile si esauriscono. Sei un’illusione che mi carica per poi gettarmi nel fango. Il mio zaino è pronto. Aspetto ancora un po’ prima di imbattermi in altri sentieri.
E spero, ancora…

martedì 27 maggio 2008

ANAGLIFO



Provate a mettere gli occhialini con filtri rosso e ciano. Riuscite a vedere l'immagine tridimensionalmente? Sto realizzando anaglifi per l'esame di Sistema di elaborazione dell'immagine. A quanto pare, forse, ci sono problemi di allineamento verticale (ci capite niente??)..
Questo in pratica...
La parte teorica...uff..io e l'informatica viviamo su pianeti paralleli ma distanti...

domenica 25 maggio 2008

Che ti prende? Ti scorgo inabissata in mondi che ti imprigionano. Ebbene,ti guardo osservarti scrupolosa allo specchio, alienarti in una forma che di te, rende solo la parvenza. Osservo il tuo sorriso. Dicono che hai un bellissimo sorriso. Eppure non ci sei. Mostri, imprimi emozioni e te ne vai. Incurante. Dove nuota l'intima essenza della tua anima? Credevi di essere impassibile qusta volta, ma cara...I giochi alla lunga si amalgamano con il reale, e tu ci stai dentro. Si guardati, circoscritta e impotente. Se apri gli occhi, ancora per istanti puoi scorgere i tuoi ambienti familiari e anonimi insieme, ma non ti soddisfano più. Lungimirante e sempre assetata, cosa vuoi questa volta? O cosa non vuoi? Ti accorgi che si è insinuato qualcosa dentro te, ma non ci puoi arrivare. Si interpongono elementi, si frizionano stridenti sentimenti.

sabato 24 maggio 2008

Criptica realtà,informe surrealtà. Come sempre te ne stai a fissarmi, ridendo. E io ti ignoro, fingo tu non esista, se non nella misura in cui incroci i miei passi. Continui a schiaffeggiarmi, mentre avanzo. Non cadrò ai tuoi ricatti, ti schivo. Violentami pure, come già hai fatto, fino a farmi perdere cognizione di una me andante. Ma vado, vado, certo che vado. Finchè non cadrò in ginocchio piegata dal tuo gioco. E anche allora andrò. Sfiniscimi pure. Sono una serpe al suolo, ora, ma striscio, ancora. Pestami il capo, ma prima sarò io ad infliggerti il mio morso velenoso. E' un compromesso questa strada: tra le tue botte e i miei pianti, il tuo arrestarmi e il mio incedere. Criptica realtà ti raggiro. E se anche avessi solo un ultimo filo di fiato a rempirmi i polmoni, non smetterei di voler vivere. Abbiamo questo fottuto istinto di sopravvivenza, siamo bestie sociali. Ingoio il mio cuore, e lo vomito. Lo trovo sputato sul pavimento e ancora vivo. Non torno indietro. Sei più assurda di quanto pensassi. Mi crogiolo in un non senso. Sei la mia vita da cui fuggo.

venerdì 23 maggio 2008

giovedì 22 maggio 2008

Decantazione avvenuta. Preferivo un miscuglio saporito e vivace.

VERSIONE AL FEMMINILE DI "DENTRO MARILYN"



Scivola questa canzone...E riempie la mia serata isterica..
E MI ACCORGO CHE SO RESPIRARE..
NON C'E' TORTO O RAGIONE. E' IL NATURALE PROCESSO DI ELIMINAZIONE...

lunedì 19 maggio 2008

BASTA CON I DIKTAT BULGARI



« L'uso che Biagi, come si chiama quell'altro...? Santoro, ma l'altro... Luttazzi, hanno fatto della televisione pubblica, pagata coi soldi di tutti, è un uso criminoso. E io credo che sia un preciso dovere da parte della nuova dirigenza di non permettere più che questo avvenga. »

Vi ricorda niente ciò che accade oggi alle trasmissioni Anno zero e Che tempo che fa?

Gli anni passano, Berlusconi torna al potere, e le cose negative si ripetono...

Correva l'anno 2002, precisamente era il giorno 18 aprile, quando il Cavaliere proferì le parole su trascritte. Ci fu il caso dell'Editto (o diktat) Bulgaro, così definto in riferimento alla dittatura bulgara sotto il regime Sovietico (in quei giorni Berlusconi era a Sofia).
Ottobre 2002: fu presa la decisione di sospendere il programma Sciuscià e di non impiegare Michele Santoro nel palinsesto autunnale, conseguentemente a un procedimento disciplinare interno aperto nei confronti del giornalista per i contenuti di due puntate delle sue trasmissioni.
Dicembre 2002:sospensione del programma Satyricon, condotto da Daniele Luttazzi.
Giugno 2002: Ultima puntata de Il Fatto di Enzo Biagi. Successivamente tale trasmissione televisiva fu cancellata dal palinsesto.
La sera dell'"editto" Biagi, nella sua trasmissione aveva dichiarato: «Il presidente del Consiglio non trova niente di meglio che segnalare tre biechi individui: Santoro, Luttazzi e il sottoscritto. Quale sarebbe il reato? [...] Poi il presidente Berlusconi, siccome non intravede nei tre biechi personaggi pentimento e redenzione, lascerebbe intendere che dovrebbero togliere il disturbo. Signor presidente, dia disposizioni di procedere perché la mia età e il senso di rispetto che ho verso me stesso mi vietano di adeguarmi ai suoi desideri [...]. Sono ancora convinto che perfino in questa azienda (che come giustamente ricorda è di tutti, e quindi vorrà sentire tutte le opinioni) ci sia ancora spazio per la libertà di stampa; sta scritto - dia un'occhiata - nella Costituzione. Lavoro qui in RAI dal 1961, ed è la prima volta che un Presidente del Consiglio decide il palinsesto [...]. Cari telespettatori, questa potrebbe essere l'ultima puntata del Fatto. Dopo 814 trasmissioni, non è il caso di commemorarci. »

Nel 2008 Berlusconi, riguardo al caso Biagi ha dichiarato: « Mi sono battuto perché Enzo Biagi non lasciasse la televisione, ma alla fine prevalse in Biagi il desiderio di poter essere liquidato con un compenso molto elevato.[18] »

Mi fa ridere tutto questo. Ci risiamo. Rewind. La libertà di stampa sta andando a puttane..E cosa più comica tutto accade con il consenso della popolazione. Ci infarinano il cervello di puttanate varie in tv, e perdiamo di vista i nostri diritti. Allora, in assenza di una pluralità d'informazione e d'opinione, una volta per tutte: boicottiamo la televisione!

...E fu così che le reti pubbliche e private furono cancellate in Italia... E la dittatura ebbe fine...

Bella una fine così romantica per la storia d'Italia.

E se il Cavaliere riuscisse come un hacker, a intrufolarsi nel sistema informatico e controllare tutto??? Che incubo...
I potenti ci governano, e si uniscono. Si innalzano contro di noi, per ammazzare la nostra indipendenza. Ma noi siamo bendati. Forse...
Se la democrazia conduce alla dittatura che fare??? Eliminare la democrazia? Ma come?? E per realizzare cosa??? Per giungere dove???

BARBIE


Vedo Tatami, la trasmissione su Rai 3. Tema della trasmissione: l'estetica.
Parlano di chirurgia plastica in questo momento e mi viene tanta tristezza. Ci sono alcune donne (ragazze) di una stessa famiglia che hanno rifatto tutte il seno. Non mi fa tristezza la loro felicità, il fatto che si siano rifatte, anzi ben venga che si trovi il modo per sentirsi più belle e più in pace con sè stesse. Ciò che mi fa tristezza è la società in cui viviamo.
L'apparire diventa sempre più importante, non siamo che corpi omologati in serie, secondo il target del mercato. Ci vogliono magrissime, ma con il seno gonfio, gli zigomi alti e le labbra incadescenti.
Siamo Barbie collezionabili. Sempre più simili. I sosia si sono triplicati, quintuplicati. Non dovevamo averne 7 persi nel mondo?
Rivedo una sorta di somiglianza tra Chere, Taylor di Beautiful e Ivana Spagna...Mamma che zigomi. Li voglio anch'io che ho la faccia con le guanciotte e da vecchia le avrò cadenti come un bulldog. Ma perfavore. Mi fa schifo tutto questo. Ammazziamo l'estrosità di Dio, il più grande creativo mai esistito. Sono d'accordo con l'avere estrema cura del proprio corpo, è importante per il benessere anche fisico oltre che psichico (chi non ama essere guardato?).. Ma chi lo dice che la bellezza debba a tutti i costi esseri un seno grande o le labbra extra gonfie, o gli zigomi come monti. Vi prego. La bellezza sta nel valorizzare le peculiarità del proprio viso e corpo, nel sapere esprimere sè stessi al meglio. Quante volte una persona oggettivamente bella ci scambia due chiacchiere e pensiamo: "Dio mio quanto è deficiente" e d'improvviso tutto quello che avevamo pensato riguardo al suo aspetto fisico diventa irrilevante? Quante volte invece una persona "anonima" visivamente ci riempie gli occhi e l'anima con il suo solo fascino??
Ripeto: se una persona vive la propria fisicità come un dramma va bene la chirurgia...Ma cerchiamo di essere così bravi da aprire la nostra mente e cominciare ad amarci per come siamo. Siamo tutti ugualmente belli perché particolari. Ogni viso esprime l'intelligenza che abbiamo all'interno. Prendiamoci amorevolmente cura di noi. Amiamoci. Mi è capitato di vedere corpi in una spiaggia nudista. Di qualsiasi forma: grossi, magri, con la cellulite, senza, giovani, invecchiati. Erano tutti estremamente belli. Erano solo dei corpi. E guardare con occhi aperti quello che siamo, senza filtri, senza mercato, nella naturalezza più vera, è una grande esperienza. Siamo belli e perfetti così, se la natura ci ha fatto nascere sani. E' così bella la differenza, le caratteristiche di ognuno, bagaglio della propria stirpe, sintesi dell'immortalità genetica dei nostri predecessori. Cominciamo dalle piccole cose per cambiare la società. Partiamo da noi stessi: AMIAMOCI. E poi non si diceva: "Il mondo è bello perché è vario???"
Vale ancora nel 2008??
Riscattiamoci dalle regole del marketing, vi prego! Abbiamo una mente così sveglia e prestante, non la anestetizziamo!

domenica 18 maggio 2008

ME GUSTAS CUANDO CALLAS



Mi piaci quando taci perchè sei come assente,
e mi ascolti da lontano e la mia voce non ti tocca.
Sembra che gli occhi ti sian volati via
e che un bacio t'abbia chiuso la bocca.

Poichè tutte le cose son piene della mia anima,
emergi dalle cose, piene dell'anima mia.
Farfalla di sogno, rassomigli alla mia anima,
e rassomigli alla parola malinconia.

Mi piaci quando taci perchè sei come distante.
E stai come lamentandoti, farfalla tubante.
E mi ascolti da lontano, e la mia voce non ti raggiunge:
lascia che io taccia col tuo silenzio.

Lascia che ti parli pure col tuo silenzio
chiaro come una lampada, semplice come un anello.
Sei come la notte, silenziosa e costellata.
Il tuo silenzio è di stella, così lontano e semplice.

Mi piaci quando taci perchè sei come assente.
Distante e dolorosa come se fossi morta.
Allora una parola, un sorriso bastano.
E son felice, felice che non sia così.

sabato 17 maggio 2008

TVB

INCONTRO ALLA LUCE


Apro la porta del bagno, la lampadina è rotta. Mi viene in faccia una falena. Apro la finestra e la faccio volare.
In cucina c'è una falena disperata che non riesce ad uscire e continua a sbattere sul vetro. Cerco di farla uscire dalla finestra. Finalmente vola via.
In macchina. Fermi al semaforo. Una falena vola sbattendo sul parabrezza.
Tre falene nello stesso giorno.
Le coincidenze non esistono.
Penso a chi mi chiama "mariposa".
La falena è una farfalla.
Vola di notte.
Etimologicamente il nome deriva da PHALOS (luce).
Questo animale notturno vola alla ricerca di luce. Conosce il buio e cerca la luce. Insegue ciò che non le appartiene.
Come una falena ho voglia di volare, ma sbatto contro un invisibile vetro che si frappone tra me e la luce.
Cerco la Luce.

DECANTAZIONE

Emulsione di pensieri, sospensione di sensazioni. Per ora tutto rimane confuso. Attendo. Prima o poi ci sarà la decantazione...
Nel caos anche le tracce di questo soffio d'anima sono incerte, il suono debole.
E' un tempo in cui tutto è incagliato in me; ardue le parole timidamente nascoste.
Sento e non riesco a pensare o capire il mio sentire.

lunedì 5 maggio 2008

SENZA PAROLE



Che carica emotiva mi suscita!!

CORPOREITA' DELLE EMOZIONI

La mia agenda profuma di incensi, custoditi nello stesso cassetto, e mi figuro la tua casa e quel divano rosso affianco a quella finestra che dà sul mare, visibile quando la nebbia si sfuma.
E quando sogno il mio corpo trema, mi sveglio e non mi ritrovo.
Emozioni che il quotidiano nega, tornano a riva spinte da percezioni sensoriali vivide, scavate nella cute come la bocca di un pesce lacerata dall'amo.