sabato 24 maggio 2008

Criptica realtà,informe surrealtà. Come sempre te ne stai a fissarmi, ridendo. E io ti ignoro, fingo tu non esista, se non nella misura in cui incroci i miei passi. Continui a schiaffeggiarmi, mentre avanzo. Non cadrò ai tuoi ricatti, ti schivo. Violentami pure, come già hai fatto, fino a farmi perdere cognizione di una me andante. Ma vado, vado, certo che vado. Finchè non cadrò in ginocchio piegata dal tuo gioco. E anche allora andrò. Sfiniscimi pure. Sono una serpe al suolo, ora, ma striscio, ancora. Pestami il capo, ma prima sarò io ad infliggerti il mio morso velenoso. E' un compromesso questa strada: tra le tue botte e i miei pianti, il tuo arrestarmi e il mio incedere. Criptica realtà ti raggiro. E se anche avessi solo un ultimo filo di fiato a rempirmi i polmoni, non smetterei di voler vivere. Abbiamo questo fottuto istinto di sopravvivenza, siamo bestie sociali. Ingoio il mio cuore, e lo vomito. Lo trovo sputato sul pavimento e ancora vivo. Non torno indietro. Sei più assurda di quanto pensassi. Mi crogiolo in un non senso. Sei la mia vita da cui fuggo.

4 commenti:

Medusa ha detto...

Mi unisco ai tuoi pensieri. E a quello che non c'è.

Voxdei ha detto...

La domanda è sempre la stessa, disarmante, svilente: verso quale destinazione?

un tocco di zenzero ha detto...

L'importante è andare. Prima o poi una sosta la si fa, nel luogo più prossimo, così come capita...Lasciamo al caso il dove. Prima o poi ad un incrocio si incontra qualcuno e si decide di arrivare in una qualsiasi destinazione, poi magari si cambia rotta, o si arriva lì dove si aveva deciso. MA SI VA, SI VA...

Anonimo ha detto...

No llores, mi querida
Dios nos vigila
Soon the horse will take us to Durango.
Agarrame, mi vida
Soon the desert will be gone
Soon you will be dancing the fandango.

daniele