lunedì 20 aprile 2009

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Sentiva l'amaro della medicina sciogliersi, mentre il suo carnefice le infilava l'ago nel collo, con un sorriso spietato. Lei aspettava la risposta del proprio corpo, come un animale al mattatoio, quando giunge la propria ora, inconsapevole forse della tempestiva morte, ma capace di sentirla sulla propria pelle, secondo un presagio, un istinto tutto naturale. La bestia si inferociva; si dimenava lei..intrappolata sotto al suo corpo troppo grande che la premeva contro il muro. Sentiva puzza di piscio,di morte, di lui, nonostante il colpo ricevuto sulla testa, quel suo primo svenimento. L'iniezione le aveva ridato sensibilità che, nuovamente, cominciava a perdere e intorno tutto si sfumava, diventava flebile..solo vermi..ai suoi piedi, sul suo corpo, nella sua testa..null'altro. Era sparito tutto intorno... Si sentiva rigida e ferma, come un tronco di un albero ora...
Non ricordava più chi fosse, l'incoscienza era un susseguirsi di strani incubi, in cui lei era e non era...

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