22 MARZO, CITY OF WESTMINISTER, LONDON.
Faccio la colazione in vetrina oggi. Quinto giorno e mi sono concessa una visita totalmente turistica alla città. TRAFALGAR SQUARE, direzione WESTMINISTER. Dopo aver visto il Big Ben ho notato la grande ruota panoramica al lato del Tamigi. Londra mi piace, stimola i miei neuroni, mi fa venire tante idee, la voglia di scrivere di tutto. I miei sogni sono fervidi in questa città, la mia immaginazione accentuata. Divertente stare dietro il vetro della finestra del bar. La gente guarda dentro incuriosita, ma quando incroci il suo sguardo devia come imbarazzata.. Oggi ho comprato una rivista londinese del 1970 per una sterlina, ho voglia di scoprire, di sapere cosa c'è nel tessuto della città, nel'animo della gente. Voglio assaggiare Londra poco a poco. Sono passati 4 giorni e comincio ad ambientarmi nonostante le distanze. Londra è un agglomerato di paesi. Io vivo ad Islinghton, zona 2, non troppo distante dal centro (con i mezzi ovviamente). Pensare di passare da un quartiere all'altro di Londra a piedi è difficile, con la bicicletta non dovrebbe essere impossibile, non fosse per l'incognita del tempo vulnerabile e per il controverso senso di marcia. Ieri ho assistito a una jam session in un Irish pub. Non c'era il solito palco con chitarra, batteria, basso e microfoni. C'erano circa dieci musicisti con strumenti a corda (chitarra, violino..) e a fiato (flauti, zampogne..), tutti attorno a un tavolo a suonare e a sorseggiare la birra. Il risultato è stato una stupenda sonorità irlandese. La sera precedente, invece, mi sono trovata in un jazz club. Si sono esibite due sassofoniste iper sensuali accompagnate da musicisti incredibili (tra questi il chitarrista dei Simply Red e il batterista degli Incognito). I quartieri londinesi sono tanto diversi l'uno dall'altro, eppure una cosa che li accomuna sono le finestrelle delle case dagli infissi banchi. Architettonicamente la città è meravigliosa, stravagante ed eccentrica in alcuni punti. Due giorni fa, dop essere scesa a Leicester Square, girovagando senza guardare le mappe, mi sono trovata in una serie di negozi cinesi, i ristoranti iper colorati: ero a CHINATOWN. Mi sono sentita come una bambina contenta.
Ieri pomeriggio invece io e Serena (la mia coinquilina) abbiamo optato per una passeggiata poco turistica e da lì siamo giunte al luogo vintage per eccellenza: CAMDEN. Il mercato domenicale di Camden è spettacolare, al suo interno sapori e profumi di tantissime etnie che propinano cibo take away per 3 sterlie. Da lì un negozietto dopo l'altro e un'esplosione di colori, e per le vie si incontrano punk con le creste biondo-platino o rosse super-gelatinate che chiedono 2 sterline a chiunque li voglia immortalare. Oggi sono in giro sola. Ricomincio a sentire dentro me la rinascita del viaggio, l'assetata curiosità che si risveglia e la bellissima e controversa sensazione di essere anonimi e dover costruire tutto cominciando da zero. Mi sento bene. Londra mi fa sentire viva.
a festa dos 52...
4 mesi fa