(Foto di Romeo Delvecchio)
I titoli sono di due brani dell'ultimo lavoro di Francesco Del Prete, Corpi D'Arco.
Il resto me lo ha sussurrato la musica.
ARPEGGIO DI LUNE
-Dammi un figlio-
apostrofò sussurrando
specchiandosi in quel lago
di notte vestito.
Si lasciò cadere una lacrima
di lutto saziata
in una vibrante attesa
di una vita disfatta.
La sua voce,
dov'era?
-Dammi un figlio-
e soffocò la sua veste.
DI LEI
Il sipario rosso cadde
e rimase nuda
immobile
tradita nell'anima
da un morso di vita
cicatrizzatole addosso.
Bianca pelle
versata
distrattamente
su coperte d'ardore.
E mentre attorno
tutto sfumava
il ticchettio cadenzato
piangeva sé stesso
di attimi rubati
e infranti
e mai più trovati.
1 commento:
tristemente melodico....
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